La palla, scottante come non mai, passa ora alla Banca d’Italia. Alla Banca Carige è giunta l’ora della resa dei conti tra due modi di pensare? Ore frenetiche di discussioni

e alla fine una decisione non all’unanimità. Ma tutto sommato il braccio di ferro tra la Fondazione Carige e la Banca Carige, almeno per il momento, potrebbe essere rimandato. La Fondazione infatti ha scelto di chiedere “cautelativamente” ai vertici della banca la convocazione di un’assemblea straordinaria, per differire di un paio di mesi, al giugno prossimo, l’esecuzione dell’aumento di capitale fino ad un massimo di 800 milioni. In particolare si chiede la proroga del termine stabilito per l’esercizio della delega a dopo il 31 marzo. “Per quanto ci riguarda è un ramoscello d’ulivo alla banca  –  spiega il presidente della Fondazione Paolo Momigliano  – Noi chiediamo di modulare l’esecuzione dell’aumento di capitale, portandolo a compimento entro giugno. Se concordiamo le modalità, anche con l’avvallo di Bankitalia, confido che non ci sia nemmeno bisogno dell’assemblea”.