Regione che vai, disoccupazione che trovi. Da Sarzana a Ventimiglia, la situazione occupazionale non si discosta tanto da quella delle altre regioni nostrane. Nell’anno passato, il 2012, infatti,

nelle quattro province, Imperia, Savona, Genova e La Spezia, la disoccupazione è aumentata di circa 13,000 unità, passando dai 43,000 senza lavoro del 2011 agli oltre 56,000 attuali. Quindi il tasso di disoccupazione è balzato all’8,1%, ma è sempre un dato inferiore a quello dell’Italia e sopratutto delle regioni del Centro, Sud ed isole (Sardegna e Sicilia). Rispetto al periodo gennaio-dicembre 2011, pertanto la forza lavoro è stata dimezzata dell’1,8%.

La disoccupazione picchia duro sopratutto nella fascia d’età compresa tra i 15 e i 24 anni, con un valore record del 30,6% e un aumento pari addirittura del 6,3% rispetto all’anno precedente. Inoltre, e questo è il dato che maggiormente preoccupa, nel 2012 è risultato maggiore il numero di coloro che hanno smesso di lavorare rispetto a quelli che hanno intrapreso un’attività occupazionale.

E ancora. Il lavoro a tempo determinato, anomalia tutta italiana a livello di Unione Europea, risulta essere ancora la prima scelta dai datori di lavoro, anche per persone over 35. E poi ci si domanda perchè non nascono bambini e i matrimoni sono a picco, ma senza un lavoro sicuro come si fa a programmare una vita al sicuro?

In Liguria la fascia d’età più corposa di persone, non in cassa integrazione, ma che ha perso del tutto il lavoro ed è alla ricerca di una nuova occupazione, è quella tra i 35 e i 49 anni a preoccupare maggiormente, perché ha evidenti grosse difficoltà e sbocchi occupazionali, vista l’età.