Luigi Merlo, che da poche ore non è più il presidente nazionale di Assoporti, ci tiene ancora una volta a precisare un concetto riguarda alla riforma dei porti che in queste ore

si sta discutendo sia al Senato della Repubblica che alla Camera dei Deputati. “Occorre una graduale autonomia operativa dei porti, bisogna recuperare una capacità gestionale da parte delle autorità stesse e ci vogliono, infine ma non ultimo come importanza, dei provvedimenti urgenti che consentano queste operazioni – sottolinea il presidente dell’Autorità Portuale di Genova – Le autorità portuali devono stringere alleanze capaci di dare forza a tutto il sistema infrastrutturale italiano. Le autorità portuali devono essere sburocratizzate per poter diventare competitive grazie anche al recupero dell’autonomia finanziaria. I porti italiani sono l’asse fondamentale di un sistema logistico che solo oggi anche la politica inizia a comprendere nella sua strategicità per il paese. Compito di Assoporti è e sarà quello di far maturare una consapevolezza nuova anche relativa al valore degli investimenti nei porti”.

Al posto di Merlo è stato nominato il presidente dell’Authority del porto di Civitavecchia, Pasqualino Monti (foto).

Appena insidiato, il successore del genovese Merlo ha subito espresso le sue cinque linee guida con le quali intenderà agire e porsi al tavolo delle trattative, in primis con l’attuale governo. Queste aree tematiche riguardano il ruolo delle autorità portuali nei rapporti con lo Stato e con il mercato; l’autonomia delle autorità portuali attraverso nuove formule di finanziamento e di affermazione dell’autodeterminazione finanziaria; una totale riscrittura della “governante” degli enti; la gestione integrata dei territori per lo sfruttamento di ogni opportunità di sviluppo logistico e produttivo; le alleanze con gli altri soggetti della logistica e del trasporto, sulle filiere dei passeggeri e delle merci.