A Genova fare la spesa costa sempre di più. Secondo gli ultimi dati snocciolati dal Comune del capoluogo ligure, sono aumentati i prezzi al consumo.

Addirittura, rispetto al luglio 2012, il balzo è stato davvero evidente, si parla di un 1,8%, un dato rilevante. Se si confrontano i dati tra i mesi di giugno 2013 e luglio, l’aumento è stato dello 0,4%, anche in questo caso si tratta di un aumento corposo visto il limitato spazio temporale. In particolare, sono dati in netto rialzo i prezzi di bevande alcoliche e tabacchi, le spese generali per l’abitazione e i sanitari. Insomma, il segno “+” interessa quasi tutte le categorie del commercio.
Nel frattempo il sindaco Marco Doria e l’assessore al bilancio, Francesco Miceli, hanno illustrato in aula rossa i conti del Comune di Genova per l’anno in corso. I minori trasferimenti dello stato impongono l’aumento dell’Imu dal 5 al 5,8 per mille sulla prima casa, come ampiamente annunciato, per salvaguardare la presenza del comune e i servizi sociali. Il primo cittadino ha sottolineato che  i Comuni sono costretti a predisporre il bilancio preventivo 2013 in un quadro di incertezza normativa, in attesa di indicazioni del governo che riguardino le principali imposte. Di certo, ha sottolineato Doria, ci sono invece il continuo taglio dei trasferimenti dello stato, solo in parte compensato dall’Imu, e altre norme che privano ulteriormente i comuni di risorse.
Il sindaco ha poi riassunto i dati fondamentali della situazione finanziaria del comune, che nel 2012  poteva contare su 882 milioni, mentre nel 2013, in assenza di manovra finanziaria, le risorse ammonterebbero a 800 milioni, il 10 per cento in meno, che si traduce in un taglio pensatissimo.
In un solo anno l’amministrazione comunale ha ridotto la spesa corrente di ben 50 milioni, pari al 6 per cento, di cui 13 milioni in meno per il personale, attraverso la riduzione dei dirigenti e il mancato turnover.