Silvio Firpo, segretario provinciale genovese Ugl Trasporti (in grande crescita all’interno di Amt, ma il primo sindacato è la Faisal), fa il punto della situazione

per noi della redazione di “Liguria Economy” sui 2300 lavoratori in Amt a Genova, che attualmente stanno svolgendo un orario sabatale, con il calo del servizio attorno al 37% circa.
AMT. “Noi di Amt abbiamo fatto da apripista rispetto ad altre aziende di trasporto locale italiane, per quanto riguardo la catenella e la chiusura della porta anteriore. Per le mascherine, invece, i virologi affermano che la distanza sia il nemico numero uno di Amt. E sulla distanza notiamo purtroppo, in alcuni mezzi, vi sia affollamento. Con trenta persone sul mezzo da 18 metri, diventa impossibile garantire la sicurezza della distanza di un metro. Inoltre, anche tra clienti vediamo che non si rispetta la distanza prestabilita, a volte. Tutte le organizzazioni sindacali hanno fatto pressione per avere le mascherine chirurgiche FFP2 ed FFP3, sono arrivate infatti circa 20 mila di mascherine, e ne arriveranno altre. Poi problemi nelle biglietterie, attualmente due sono chiuse in via Avio a Sampierdarena e quella del Ducale in centro città, mentre via Bobbio è aperta. Un grosso danno per l’azienda Amt sono i ricavi sui biglietti, bisogna che lo stato intervenga, anche sulla cassa integrazione. Si tratta della prima volta nella storia che tutto il personale viaggiante è in cassa integrazione. Vedremo settimana per settimana per capire quello che succederà, infatti ogni 7 giorni ci confrontiamo con l’azienda per capire come si sta evolvendo la situazione. Al momento che io sappia non abbiamo autisti contagiati, ma solo con la febbre e col tampone sono risultati negativi. Nei luoghi di lavoro, tra colleghi, evitare gli assembramenti assolutamente, è una lotta che dobbiamo fare tutti. Agli autisti vengono forniti anche di guanti e sostanze igienizzante, con dispenser che vengono riempiti nelle rimesse, Noi come Ugl, tramite una ditta, abbuiamo avuto dei guanti mono uso in lattice. Il nostro sindacato ha cercato di fare il possibile. Con la chiusura della rimessa di Boccadasse (fu serrata anche l’officina Guglielmetti, quella delle Gavette in val Bisagno, ndr), è in sofferenza quella di via della Maddaloni alla Foce, con le linee numero 35 e 44 che patiscono, sono molto affollate e soffre il taglio delle corse. La 44, invece, supporta a Borgoratti il carico delle linee 87 e 86 non esistono, ora vi è solo la linea 88 che collega San Desiderio con Apparizione. Poi sono sparite la linea 16 che era in supporto alla 17, la linea 47 in supporto alla 82 non vi è più a Quezzi. Si sono verificati disagi anche sulle linee 39 e 40 ad Oregina, con troppe persone sui bus. Bisognerebbe rivedere il servizio serale a mio avviso, ma quante persone girano nelle ore buie?”.
ATP. Per quanto riguarda invece l’Atp, e la novità del bus a chiamata (da lunedì al venerdì), Silvio Firpo elogia l’iniziativa: “È una idea geniale il bus a chiamata, che riguarda, per esempio, la val Trebbia, Cogoleto, Ferrada, Rapallo, Santo Stefano d’Aveto, Carrodano e Varese Ligure nella val di Vara nello spezzino, dove sconfiniamo, come a Varazze, dove effettuiamo un altro sconfinamento della nostra provincia; ricordiamo che Atp ha tagliato il servizio del 60%, mettendo gli orari come se fosse una giornata festiva; Atp ha effettuato un taglio molto forte, più marcato rispetto all’Amt. Il servizio a chiamata consiste in 24 turni che, con il servizio festivo imposto in tutte le zone, non sarebbero state coperte. Sono turni che stanno funzionando, i lavoratori non fanno un giorno di cassa integrazione alla settimana come in Amt, ma due giorni di cassa integrazione alla settimana”.

Di Andrea Bazzurro