Letti gli articoli sui vari quotidiani locali, i sindacati sono subito scesi sul piede di guerra. La cessione di Ansaldo al gruppo coreano della Doosan “non s’ha da fare”

parafrasando una celebre frase di Alessandro Manzoni. 
Secondo la triplice, Cgil, Cisl e Uil, Ansaldo Energia non si deve vendere, sarebbe un rischio troppo elevato sulla pelle dei lavoratori genovesi, 540 tra impiegati e operai. I 500 milioni di dollari pronti ad essere investiti dal gruppo del Sol Levante farebbero comodo all’amministratore delegato Giuseppe Zampini. Una cifra imponente, specialmente in tempi di crisi. Secondo la Cisl genovese “se c’è un partner alla finestra deve essere solo tecnologico e non finanziario, noi non ci siamo mai tirati indietro – fanno sapere dalla sede centrale di piazza Campetto – Ma la palla deve passare al governo, stiamo parlando di un tema delicatissimo, che interessa oltre 5000 lavoratori in tutta Italia. Non vogliamo essere scavalcati, i sindacati deveno essere sentiti in merito alla cessione. Da sei mesi i dirigenti coreani girano all’interno dei corridoi di Ansaldo, non ci dobbiamo spaventare”.
La Uil genovese, invece, punta a non separare il comparto civile da quello militare, specie dopo il mancato accordo con i russi sulla costruzione degli elicotteri Augusta, mentre la Fiom Cgil ribadisce ancora una volta quanto detto all’amministratore delegato di Finmeccanica Alessandro Pansa, ossia un forte e accorato “no” alla cessione di Ansaldo Energia e Ansaldo Sts.
Il prossimo 30 agosto sarà un giorno decisivo, con l’incontro da parte del premier Letta con i sindacati. E solo allora si potrà capire come il Governo centrale intenda muoversi.