Ucina è a un bivio. Dopo le dimissioni di Massimo Perotti, la Confindustria della Nautica, se vuole garantire uno sbocco ai propri associati e far galleggiare il Salone Nautico genovese

, necessita di interventi forti. E in tanti, i seguaci di Albertoni, gongolano: senza il padre padrone di Ucina, infatti, era dura portare a casa risultati importanti. Ucina, infatti, è finita nel mirino di una triade di grandi produttori del mondo degli yacht, Azimut Benetti, il gruppo Ferretti e Baglietto, che fanno quadrato nel tentativo di riportare Ucina a rappresentare al meglio tutte le sue componenti. L’associazione, infatti, è messa a dura prova da un conflitto tra grandi e piccoli produttori (nato dal niet di questi ultimi allo spostamento del Salone di Genova da ottobre a maggio) che ha suscitato anche le critiche del viceministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda. Il quale ha effettuato delle uscite imbarazzanti sul futuro del Nautico genovese, per poi fare un passo indietro dopo aver capito di aver detto una castronata.