Arrivati sul mercato alla fine degli anni novanta, i discount hanno letteralmente spopolato fino a ieri, con picchi eccezionali dal 2006 ad oggi. Ma la crisi che sta avvolgendo tutto e tutti,

sembra aver intaccato anche il loro dominio. A parlare sono i dati. La matematica non è un opinione e allora basta fare un giro nei supermercati al risparmio della Liguria per capire questa tendenza, emersa dal gennaio 2013.

In precedenza i discount locali, ossia Ekom (catena della Basko), i tedeschi della Lidl, l’Ins, l’italianissima cooperativa Dico ed Eurospin, avevano fatto terra bruciata, conquistando parecchi consumatori che magari, prima, andavano a comprare in supermercati con i marchi di qualità e quindi logicamente più cari.

Ora, paragonando i dati, in un anno hanno perso un 2%, segno che gli italiani davvero stanno tirando la cinghia su tutti i fronti.

Non è una perdita eclatante, se si raffrontano i numeri con quelli di altre catene, eppure è la prima perdita rispetto a tanti anni segnati da segni più addirittura a doppia cifra. Se i cibi di ogni genere reggono nei discount, si abbassano le vendite per i non alimentari.