Alessandro Pansa, l’amministratore delegato di Ansaldo Sts, non ha affatto cambiato idea. Anzi rilancia e conferma la scelta di cedere Ansaldo Sts e persino Ansaldo Breda

nonostante il parere fermamente contrario dei sindacati e dei lavoratori. Nel corso di una serrata audizione alla Camera dei Deputati, Pansa ha affermato che “i settori dell’energia e dei trasporti non hanno una compatibilità tecnologica ed una struttura dimensionale che consentano una capacità di sviluppo adeguata. Pertanto occorrono iniziative immediate e forti”.
Bisogna percorrere, secondo Pansa, la stessa strada fatta per Ansaldo Energia e che ha portato buoni risultati in tempi stretti. In primis sul piano della competitività e poi per garantire una sopravvivenza messa a dura prova dalla tremenda concorrenza in arrivo dall’estremo oriente. Per i sindacati l’unica cessione possibile è quella in mano statali, alla Cassa dei depositi e prestiti (società per azioni a controllo pubblico, il Ministero dell’Economia vanta azioni per circa l’80%) per poi inserirli in una holding nazionale dei trasporti.