Pochi giorni dopo la visita del presidente delle Agenzie delle Entrate al Salone Nautico, Attilio Befera, il Fisco fa l’en plein in Liguria. Le case “fantasma ” sono 12.729

immobili sconosciuti, fino all’altro giorno, alla sede regionale dell’Agenzia delle Entrate, soldi preziossimi con i quali fare cassa per lo stato italiano. Le statistiche parlano di case segnalate di tutti i tipi: da ville faraoniche in cima a un monte, a un fienile, per poi passare ad alloggi rurali in mezzo ai boschi dell’hinterland. Non mancano anche i capannoni industriali. Tutti non si trovavano nei registri dei dati catastali e sfuggivano le tasse nelle dichiarazioni dei redditi. Il lavoro è durato la bellezza di sette anni, gli “007” sono stati bravissimi a scovare queste case.
“Sono dati in parte sorprendenti – osserva l’assessore cal Comune di Genova al Bilancio Franco Miceli – perché solo l’anno scorso dalla sanatoria erano emersi su Genova circa un migliaio di immobili non denunciati al Fisco. Ora i dati che risultano da questa indagine vanno analizzati a fondo, perché potrebbero contenere diverse ipotesi. Non è detto che tutti gli immobili scovati siano effettivamente abusivi, ma il divario tra i numeri dell’anno scorso e quelli di questa indagine è tale che sicuramente ci sono stati casi di abusivi che non sono stati regolarizzati nonostante

la sanatoria”.
Intanto Befera ha fatto una importante precisazione a Genova: “Il redditometro avrà una partenza un po’ in salita, non è affatto facile fare subito 35,000 controlli all’anno. Più che altro serve per stimolare a non commettere evasione. I controlli in generale, comunque, ci sono già adesso. Se uno sfora il 20% di quanto guadagna sarà chiamato a rispondere all’Agenzia delle Entrate. Ma ci saranno due contradittori. Il primo servirà a far spiegare alla persona le spese. Solo se queste non convincono, allora ci sarà un secondo contradittorio e poi partiranno i controlli veri. Ma lo stato deve essere visto come amico dei cittadini e non come nemico giurato”.