Dopo mesi passati sulle prime pagine dei giornali e nonostante la gestione rassicurante della Cassa Depositi e Prestiti, si parla ancora delle tre Ansaldo, Energia, Breda ed Sts

mentre l’amministratore delegato della Cassa, Giovanni Gorno Tempini, ha confermato che in queste ore “siamo attivi nella ricerca di un importante partner industriale, con l’obiettivo primario di mettere l’azienda in condizioni di prosperare. Vogliamo crescere e non certo fare come il gambero”. L’ad ha sottolineato come gli azionisti stesso possono essere buoni o cattivi, sia che siano italiani sia che siano stranieri (con chiaro riferimento al gruppo sudcoreano Doosan, ad agosto vicinissimo a rilevare il pacchetto intero, ndr). Ciò che conta è il progetto di investimento e su questo siamo in buone mani”. Su Ansaldo Energia il numero uno della Cassa ha ricordato che abbiamo già cercato di comprarla l’anno scorso・, ma senza riuscirci, e siamo sempre stati convinti che fosse una valida azienda italiana, ammirata anche all’estero. Non a caso c’era la pressione di un forte gruppo asiatico”.
Intanto, da sinistra, arrivano alcune polemiche sulla scelta della Cassa Depositi e Prestiti che è gestita dal Dicastero dell’Economia. Secondo il noto giornalista economico Giorgio Meletti del “Fatto Quotidiano”, è stata una bizzarra rinazionalizzazione , sulla quale nemmeno un euro è stato versato per il risanamento e il rilancio di Ansaldo. Bastava non pagare il dividendo e tenersi l’Ansaldo Energia”.