Si surriscalda il clima intorno al Carlo Felice di Genova. Ad ore, infatti, si sapranno parecchi aspetti sul futuro del principale teatro cittadino da anni avvolto da una spirale di crisi

senza precedenti. Oggi è in programma un cda difficile e fondamentale per la vita del teatro dell’opera. Manca poco per capire se il buco apertosi nei conti di previsione del Carlo Felice potrà essere tappato, consentendo così al teatro dell’opera di proseguire più serenamente verso il suo futuro. Al momento mancano addirittura cinque milioni di euro per bilanciare costi e ricavi, perché ai tre già ipotizzati se ne sono aggiunti altri due. 
Una mano alla causa del Carlo Felice potrebbe però arrivare fra pochi giorni, quando il ministero dei Beni Culturali si pronuncerà sul riparto di una quota del fondo fra i teatri “virtuosi”. La legge Bray, varata dal precedente ministro e che continua a illuminare il dicastero oggi guidato da Enrico Franceschini, assegna una quota del 5 per cento del Fus a quelle fondazioni che negli ultimi tre anni si sono presentate con i conti in pareggio.