Per circa tremila famiglie genovesi è tempo di reddito di inclusione, grazie alla manovra varata dal governo centrale di Roma, sulla scia di quanto accade negli stati dell’Europa del Nord

e centrali, ma non è certo il reddito di cittadinanza chiesto a gran voce dal Movimento 5 Stelle, irrealizzabile per motivi economici.
Invece, secondo uno studio, dai contorni allarmanti, effettuato dalla Cgil Genova, sono circa 85 mila le famiglie liguri che nella regione, da Sarzana a Ventimiglia, con picchi a Genova città dove ci sono oltre il 50%, vivono in uno stato di povertà relativa. La definizione indica coloro che hanno un reddito inferiore del 60 per cento rispetto a quello medio della popolazione: ebbene, l’indice di povertà relativa in Liguria un solo anno, dal 2015 al 2016, è passato dall’8,5 per cento all’11,1 per cento. E crescono le famiglie di liguri e genovesi che non vanno mai in vacanza, che addirittura non comprano le medicine necessarie alla cura, non si recano mai al cinema o al teatro e per di più mai al ristorante.