Da vent’anni è uno dei progetti che con costanza metodica compaiono all’orizzonte per salvare il porto di Genova e incrementare i suoi traffici, alleggerendo il traffico cittadino.

Stiamo parlando del tunnel sotto il porto, un’opera monumentale che potrebbe cambiare completamente il volto alla Superba, cancellando di fatto quello che nel corso degli anni si è rivelato agli occhi come un autentico mostro architettonico, la Sopraelevata Aldo Moro. Alla fine degli anni Novanta anche il più famoso architetto al mondo, il genovese Renzo Piano, nella sua villa affacciata sul mare di Vesima, iniziò a studiare un laborioso progetto, ma alla fine non se ne fece nulla.

Ora, negli ultimissimi giorni, la Regione Liguria ha dato una sterzata al progetto rimasto sulla carta insistendo affinchè si stili in tempi rapidissimi una nuova mappa.

Avversata dalla Vincenzi che di fatto ha fatto planare i progetti, ora Claudio Burlando è partito in quarta. Ci sarebbe anche il via libera da parte del sindaco in carica Marco Doria per un tunnel che colleghi almeno piazza Caricamento con San Benigno, ma ci potrebbe essere una variante fino a piazzale Kennedy. Si tratterebbe, insomma, di una valida alternativa alla Strada Aldo Moro, alleggerirebbe la circolazione in centro e soprattutto dimostrerebbe che il partito contrario alle grandi opere sarebbe messo in minoranza nella nostra città. Al momento, sul progetto, i grillini non si sono ancora espressi, ma è arcinoto il loro “niet” su tutte le opere stradali che toccano la nostra regione, su tutte la Gronda.

Ad essere ottimisti, secondo gli studi effettuati a suo tempo da Renzo Piano, la realizzazione di questo tunnel sotto il porto impiegherebbe dai cinque ai sette anni di intensi lavori.