Per quanto riguarda i contenuti della piattaforma locale illustrata oggi dai sindacati, si richiede di sbloccare immediatamente le grandi opere liguri a partire dalla Gronda di ponente – che il

Governo gialloverde continua a tenere ferma – fino ad arrivare al raddoppio ferroviario del ponente (ancora senza finanziamento), alla conclusione dei lavori per il Terzo Valico e per il nodo di Genova, alla Pontremolese nello spezzino, al potenziamento della linea ferroviaria Savona – Torino e alla realizzazione del casello di Bossarino, fondamentale per la piattaforma di Vado Ligure nel savonese.

Al via la battaglia contro i ribassi d’asta, il dumping contrattuale a danno dei lavoratori e la mancata applicazione delle clausole sociali negli appalti ferroviari (come insegna la vicenda Ferrotel a Ventimiglia). I sindacati, motivando lo sciopero di mercoledì, sono contro la chiusura delle officine ferroviarie di Terralba e la preoccupazione per il blocco dei finanziamenti delle funivie di Savona.

Quindi ecco i tagli draconiani del Governo gialloverde alla mobilità pubblica: 58 milioni in meno al fondo nazionale trasporti (di cui 2 per il tpl ligure equamente divisi tra ferro e gomma) e 54 milioni in meno sui contributi Inail per le malattie che si abbatteranno direttamente sulle aziende di trasporto (altri 2 milioni in meno per la Liguria). Inoltre chiediamo al Governo di rifinanziare il Ferrobonus introdotto da Delrio ma mai sostenuto dai Gialloverdi: uno strumento fondamentale per il trasporto delle merci su ferrovia.