La Cna Fita della Liguria plaude al Commissario ai Trasporti della Commissione Europea, Siim Kallas, che nei giorni scorsi ha annunciato che la liberalizzazione del cabotaggio terrestre

(ogni impresa di autotrasporti avrebbe potuto operare liberamente senza alcun vincolo in ogni Stato), prevista per il 2014 è stata sospesa, come la Cna Fita della Liguria (autotrasporti merci e persone) aveva più volte richiesto e dopo avere più volte richiamato e denunciato nelle sedi Istituzionali  e organi di controllo preposti, le inosservanze alle previste regole del cabotaggio terrestre, che determinano ulteriori e gravi danni economici, in termini di concorrenza sleale alle imprese dell’Autotrasporto Ligure e sul tutto territorio nazionale, perpetrato da imprese straniere e/o da ”imprese italiane travestite da straniere”.

“È auspicabile che non si senta più parlare di liberalizzare il cabotaggio terrestre almeno fino a  quando gli Stati  che compongono l’UE  non realizzeranno l’unione fiscale e  l’unione delle regole del lavoro – afferma Gino Angelo Lattanzi, responsabile della Cna Fita Liguria. – In una recente intervista il Presidente della Cna Fita Liguria Giuseppe Barberis ha avuto modo di evidenziare che cosa significhino i danni provocati dalla concorrenza sleale nell’autotrasporto Italiano ad opera di imprese aventi sede all’estero.

Queste  le cifre: un autista italiano costa all’azienda di trasporti italiana  circa 47mila euro l’anno; un autista straniero dipendente di un’impresa straniera con sede nei Paesi comunitari dell’Est  circa 18mila, ma anche meno. A queste differenze di costo vanno aggiunti i differenti e sostanziali costi assicurativi, ma anche del carburante nelle zone di confine nonché i tempi di guida e di riposo che vengono costantemente violati, e la non sempre corretta manutenzione dei camion, che incide negativamente sulla sicurezza – conclude Lattanzi. – In Liguria possiamo affermare che nell’80% degli incidenti stradali, i camion coinvolti sono di imprese aventi sede all’estero, compresi i camion delle imprese Italiane travestite da straniere. Attendiamo adesso efficaci e mirati controlli”.