Un porto polifunzionale, capace di ospitare i giganti fino a 22,000 teu. Non è un sogno, ma quello che avverrà nel giro di cinque-sei anni al massimo, da quando inizieranno i lavori per lo spostamento

della diga foranea di circa 500 metri verso il mare, un’opera colossale, che cambierà il volto del capoluogo ligure seguendo le linee guida del piano regolatore cittadino.

Ma questo cambiamento va fatto a piccoli passi. Dopo la presentazione del progetto da parte del presidente dell’Authority Luigi Merlo in Germania, ora tocca al passaggio in comitato. Il primo giro di boa, infatti, prevede il parere di tutte le categorie e associazioni interessate alla questione. In questo modo, fanno sapere fonti certe da palazzo San Giorgio, sede dell’Autorità Portuale genovese, si potrà accelerare l’iter del monumentale progetto, allontanandola dal piano regolatore portuale che, di solito, ha tempi da tartaruga. Dopo aver terminato il progetto in tutte le sue dinamiche, una volta approvato dal Consiglio Superiore dei lavori pubblici, se ci saranno i finanziamenti, si partirà con i lavori.

Il nodo centrale è lo spostamento verso mare della diga, in modo tale da uscire dal cono aereo che limita l’operatività sia a Sampierdarena che a Voltri. E proprio in quest’ottica palazzo San Giorgio ha già avviato un confronto con l’Enac, l’ente che gestisce il traffico aereo sul cielo italiano. In questa situazione, il governatore della Regione Liguria ha rilanciato l’idea di coinvolgere Renzo Piano, l’architetto più famoso al mondo.